Italian cruiser Raimondo Montecuccoli papermodel (modello di carta) 1:370
(segue testo inglese e italiano)
The model is based on the 1968 Maty modelaz publication, but I decreased its size before reprinting it. I added many details based on the many photos found on the web and in books.
This ship was launched in 1934 and has many trips. During the Second World War, he participated in the Battle of Pantelleria (June 1942) by knocking out the destroyer HMS Bedouin and setting the Kentucky oil tanker on fire. At the end of the conflict, this was one of the major Italian ships most used by the Regia Marina (Ita Royal Navy). He remained in the Italian Navy and became a training ship. It was modified in 1954 (the model shows this aspect) and between 1956 and 1957 it went around the world. It was expelled in 1963 and demolished in 1972.
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Il modello riguarda l'incrociatore leggero italiano RN Raimondo Montecuccoli.
Era una nave della classe Condottieri, intitolata a un grande generale del XVII secolo, dal dislocamento di circa 7.000 tonnellate.
Si tratta di una delle navi militari italiane più note e più ricche di storia.
Fu progettato come incrociatore leggero, tipologia che non ha a che fare con il tonnellaggio ma, secondo il trattato navale di Londra del 1930, con l'armamento principale, composto da cannoni da 152/53 mm.
Fu varato nel 1934 ed entrò in servizio l'anno seguente nella Regia Marina. La sua protezione era davvero molto limitata (verticale 60 mm), a vantaggio della velocità (37 nodi). Il motto della nave era: "Con risolutezza, con rapidità". La Regia Marina usò moltissimo questa nave, contando sulla velocità e il consumo:nel 1936 fu presente alla guerra civile spagnola, nel 1937 arrivò addirittura a Shanghai per tutelare gli interessi italiani, essendo scoppiata la guerra tra Cina e Giappone. Nel 1939 rientrò in Italia, data l'imminenza dell'entrata in guerra del paese contro Francia e Inghilterra. Prese parte a molte azioni di combattimento e bombardamento, la più importante della quale fu la Battaglia di Pantelleria (1942), o "di mezzo giugno", una delle operazioni più favorevoli alla Marina italiana dell'intera guerra. Il Montecuccoli danneggiò gravemente il cacciatorpediniere HMS Bedouin (che fu poi affondato da un siluro d'aereo) e incendiò la petroliera Kentucky. Durante la battaglia fu colpito una sola volta, senza riportare danni gravi o feriti: in questa occasione risultò scheggiato il ritratto del generale Montecuccoli nel quadrato ufficiali, e il motto "Centum oculi" risultò così storpiato in "Centum culi", il che fu interpretato come una attestazione di buona fortuna (il dipinto è conservato al Museo Storico Navale a Venezia).
Tra il 10/06/1940 e l'8/09/1943, effettuò ben 70 missioni, il numero più alto tra le unità maggiori della Marina, percorrendo 29.957 miglia (secondo solo all'incrociatore Duca d'Aosta). Risultava uno dei pochi (6) incrociatori italiani non affondati o distrutti all'armistizio (contro 16 perduti). La sua fortuna continuò e durante la cobelligeranza effettuò 151 missioni (il numero maggiore tra le navi italiane di grosso tonnellaggio) e percorse 48.943 miglia.
Il Montecuccoli fu uno dei quattro incrociatori lasciati alla Marina italiana in seguito al Trattato di Pace insieme al Luigi Cadorna, al Duca degli Abruzzi e al Garibaldi, tutte unità della classe Condottieri. Fu rimesso in efficienza nel 1949 e cominciò a funzionare da nave scuola. Fu rimodernato nel 1954. Le modifiche più evidenti furono l'addizione di un enorme albero prodiero per le istallazioni radar e l'eliminazione della torre numero 2.
Il modellino rappresenta la nave con questo aspetto.
Tra le campagne di istruzione, la circumnavigazione del mondo, effettuata dal 1º settembre 1956 al 1º marzo 1957 che, inizialmente non prevista, fu resa necessaria nel ritorno dall'Australia, dove aveva svolto un ruolo di rappresentanza in concomitanza alle olimpiadi di Melbourne, a causa della crisi del Canale di Suez.
Il Montecuccoli, al comando dell'allora capitano di vascello Gino Birindelli (medaglia d'oro al valore militare per aver forzato il porto di Gibilterra, poi Ammiraglio di squadra e Deputato) in quella circostanza toccò 34 porti di quattro continenti, percorrendo complessivamente 33.170 miglia e ricevendo a bordo il celebre ammiraglio Nimitz.
Dopo aver compiuto la circumnavigazione del continente africano nel 1963, l'anno successivo venne messo in disarmo, ammainando per l'ultima volta la bandiera, a Taranto la sera del 31 maggio 1964. Rimorchiato alla Spezia, nel 1972 venne demolito.
Si trova citato in molti libri, non solo in pubblicazioni documentative della Marina ma anche in molti romanzi come "Marinai" di Giuseppe Pederiali, ed è tramite questo romanzo che ne ho sentito parlare per la prima volta.
Il modellino è basato sulla pubblicazione Maty modelaz del 1968 ma l'ho scalato prima di stamparlo, inoltre è stato molto modificato; ho aggiunto infatti molti dettagli in base alle tante foto trovate.